Nuovi codici ATECO 2025: Cosa cambia per imprese e professionisti

Dal 1° aprile 2025 è operativa la nuova classificazione dei codici ATECO in vigore dal 1° gennaio 2025, strumenti fondamentali per identificare e classificare correttamente le attività economiche. Questi aggiornamenti, introdotti dall'ISTAT in collaborazione con l'Agenzia delle Entrate e le Camere di Commercio, mirano ad adeguare la classificazione alle evoluzioni del mercato, della tecnologia e della società.

Perché i codici ATECO sono importanti?

I codici ATECO sono fondamentali per:

  • individuare correttamente il settore economico di appartenenza di un'impresa;

  • stabilire regimi fiscali e contributivi appropriati;

  • accedere a incentivi, agevolazioni fiscali e contributive specifiche;

  • facilitare i controlli amministrativi e statistici.

Quali sono le principali novità dei codici ATECO 2025?

I nuovi codici rispondono a necessità emergenti, integrando categorie legate a settori come:

1. Digitalizzazione e Innovazione Tecnologica

I codici ATECO 2025 prevedono nuove categorie per attività legate a blockchain, intelligenza artificiale, cybersecurity e sviluppo di software specifico per la sostenibilità.

2. Green Economy e sostenibilità

Particolare attenzione è stata dedicata alle attività economiche sostenibili, introducendo specifici codici per aziende che operano nell'economia circolare, nella produzione di energie rinnovabili, gestione rifiuti e riciclo.

3. Smart working e nuovi modelli organizzativi

Vengono riconosciute formalmente le attività di coworking, smart working management e consulenza organizzativa orientata al lavoro agile.

4. Welfare aziendale e sociale

Nuovi codici identificano chiaramente le attività legate ai servizi di welfare aziendale, assistenza e benessere personale dei lavoratori.

Come adeguarsi ai nuovi codici ATECO

Gli operatori Iva dovranno utilizzare i codici attività indicati nella nuova classificazione Ateco 2025 negli atti e nelle dichiarazioni da presentare all'Agenzia delle entrate, salva diversa indicazione riportata nelle istruzioni dei modelli fiscali. Come precisato nella Risoluzione ADE n. 262/2008, l’adozione della riclassificazione non comporta l’obbligo di presentare la dichiarazione di variazione prevista dagli articoli 35 e 35-ter del decreto Iva. Tuttavia, Ateco 2025 introduce modifiche sia nella struttura dei codici che nei rispettivi titoli e contenuti. 

Di conseguenza, nel caso in cui, il contribuente ritenesse necessario comunicare all’Agenzia delle entrate una nuova codifica che meglio rappresenta l’attività svolta, dovrà:

  • se iscritto nel Registro delle imprese delle Camere di commercio, effettuare la dichiarazione utilizzando la Comunicazione Unica (ComUnica) messa a disposizione da Unioncamere

  • se non iscritto al Registro delle imprese delle Camere di commercio, dovrà utilizzare uno dei modelli pubblicati sul sito internet dell’Agenzia delle entrate (modello AA7/10 per società, enti, associazioni, eccetera; modello AA9/12 per imprese individuali, lavoratori autonomi, artisti e professionisti, eccetera; modello AA5/6 per enti non commerciali, associazioni, eccetera; modello ANR/3 per l’identificazione diretta ai fini Iva di soggetto non residente)